La notizia della morte di suo cugino arrivò ad incrinare quell’equilibrio così difficilmente riconquistato. La scomparsa dei genitori, e la sua obesità, avevano condannato Dudley ad una morte prematura. Ginny ed Harry, dentro ai loro vestiti babbani, si diressero verso il piccolo cimitero di Little Whinging. Un cimitero normalissimo, con i suoi normalissimi marmi bianchi e le candele, così tristemente fioche a contrasto. I due si fermarono di fronte a tre tombe. Normalissime, per chiunque non dotato di poteri magici, ma si dà il caso che Harry fosse uno dei maghi più rinomati della storia: i suoi occhi sbalordirono di fronte alle decine di frasi e omaggi, rilasciati a colpi di bacchetta, da streghe e stregoni riconoscenti ai Dursley per essersi presi cura di lui. Zio Vernon avrebbe dato di matto. Harry sorrise al pensiero, ma immediatamente s’incupì.
– “Come stai Harry?” chiese premurosamente Ginny.
– “Per undici anni sono stati la sola famiglia che ho avuto”.
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